lunedì 29 agosto 2011

Inizio anno scolastico:caos e inefficienza.


Presidi, supplenti, graduatorie
il nuovo anno scolastico nel caos

Oltre 60mila immissioni in ruolo contestate, nuove norme per la nomina dei dirigenti, scelta dei docenti ancora in alto mare. Per l'avvio del nuovo anno i provveditorati costretti a fare il superlavoro. Senza la certezza di riuscire a completare tutte le operazioni necessarie, anche a causa delle incertezze politiche a viale Trastevere di SALVO INTRAVAIA


Leggi l'articolo: Repubblica-scuola

lunedì 22 agosto 2011

PD Festa Scuola Modena 2011



Seconda edizione della Festa Democratica Nazionale della Scuola che si svolgerà dal 25 agosto al 19 settembre a Modena (località Ponte Alto). 


Si terra' a Modena, dal 25 agosto al 19 settembre, nell'area di Ponte Alto, la Festa nazionale del Pd dedicata alla scuola. Una scelta, ha spiegato la responsabile nazionale scuola del Pd Francesca Puglisi, motivata dal fatto che in questa citta' e piu' in generale in Emilia Romagna sono state fatte nel tempo scelte lungimiranti a difesa del'istituzione scuola.


"Abbiamo scelto Modena - spiega Francesca Puglisi, responsabile nazionale scuola del Pd - perche' e' in questa citta' e in questa regione che amministratori locali lungimiranti hanno deciso da sempre che l'investimento in istruzione, anche in tempi di crisi economica, e' un fattore strategico per la crescita sociale e fattore di sviluppo dell'intera comunita'".
Durante la presentazione della festa hanno assicurato la loro presenza i massimi dirigenti nazionali del PD.


Scarica qui il PDF con il programma della festa in cui puoi trovare una serie di seminari di approfondimento su i punti programmatici per una scuola pubblica "di qualità" che rimetteremo al centro del nostro Progetto per l'Italia.
(il programma completo della Festa è online su www.partitodemocratico.it/scuola).

La scuola che vogliamo

Sintesi della Proposta approvata dall'Assemblea nazionale Varese 2010

Nuovo piano straordinario per un’educazione di qualità da 0 a 6 anni
Trasformare l’asilo nido da servizio a domanda individuale a diritto educativo di
ogni bambina e bambino. Assicurare a tutti i bambini un posto nella scuola
dell’infanzia.
Dare certezza di funzionamento alle scuole
Ogni scuola deve poter contare su un triennio certo di programmazione.
Né organico di diritto, né di fatto, ma solo quello che serve a dare continuità
all’insegnamento: assegnare un organico funzionale che includa, anche per reti
di scuole, personale stabile per le supplenze brevi e professionalità
specializzate a supporto dei ragazzi con bisogni speciali (autismo, dislessia,
discalculia).
Questo sistema comporta molti vantaggi a parità di spesa: il superamento del
precariato scolastico; la programmazione certa dei fabbisogni di insegnanti e
conseguente piano di reclutamento; la piena autonomia delle scuole
nell’organizzazione della didattica per raggiungere l’obiettivo del successo
scolastico dei ragazze e delle ragazzi.
Scuola primaria
Vogliamo l’estensione a tutto il Paese del tempo pieno e del modulo a 30 ore
con le compresenze.
È dimostrato che questo modello garantisce più alti livelli di apprendimento.
Definitiva attuazione del Titolo V
Gli uffici scolastici regionali trasferiti dal ministero alle Regioni, alle quali spetta
definire il dimensionamento e il numero delle autonomie scolastiche, la
distribuzione nel territorio delle scuole, le specializzazioni nella scuola
superiore.
Passare dai livelli essenziali delle prestazioni (Lep) ai livelli essenziali degli
apprendimenti e delle competenze (Leac) per garantire l’unitarietà
dell’ordinamento dell’istruzione: un ragioniere di Torino deve avere le stesse
competenze di uno di Trapani, competenze utili a raggiungere gli obiettivi di
Lisbona e gli standard internazionali.
Formare e reclutare gli insegnanti di domani
Serve una terapia d’urgenza per il precariato, immettendo in ruolo a tempo
indeterminato i posti che ora sono coperti con incarichi annuali e quindi già
considerati nella spesa.
Il personale scolastico deve restare in servizio per non meno di 3 anni nella
stessa scuola per garantire la continuità didattica.
No alla chiamata diretta. Introdurre la formazione in servizio obbligatoria e
certificata.
Lotta alla dispersione
Il tasso più alto di dispersione scolastica si ha tra gli 11 ei 16 anni. Servono
quindi dei raccordi tra medie e biennio delle superiori che vogliamo unitario per
aiutare i ragazzi a fare scelte più consapevoli.
Obbligo di istruzione a 16 anni.
Realizzare in tutta Italia le anagrafi regionali degli studenti (a oggi ne abbiamo
11 su 20 Regioni).
Investire sull’istruzione tecnica e professionale di qualità
Armonizzare il sistema dell’istruzione, di competenza dello Stato con quello
della formazione professionale, di competenza delle Regioni.
Il divario territoriale è una delle criticità più rilevanti, da affrontare con
1) fissazione dei Livelli essenziali di apprendimento e competenze
2) la legge sull’apprendimento permanente
3) il riconoscimento, la validazione, la certificazione pubblica dei crediti e delle
competenze e l’accreditamento delle strutture formative
Piano straordinario per l’edilizia scolastica
Due scuole su tre non sono a norma di legge.
In Italia solo il 46 % delle scuole ha il certificato di agibilità statica, contro il 98
% della Germania, il 93 % della Francia e il 92 % dell'Inghilterra.
Le risorse stanziate, anche dall’ultimo governo di centro sinistra, spesso non
possono essere spese dagli enti locali per i vincoli imposti dal patto di stabilità
interno. Chiediamo per questo che dal patto vengano escluse le spese per
l’edilizia scolastica

scuole aperte tutto il giorno, tutto l’anno e per tutta la vita.
Scuola come luogo fondante di comunità, dove oltre ai necessari insegnamenti curricolari ci si può fermare il pomeriggio per studiare, fare sport, suonare, recitare, imparare le lingue. Dove diventa un valore anche l’apprendimento non formale e informale. Ristrutturare i luoghi e i tempi della scuola, oggi fissati rigidamente.


giovedì 18 agosto 2011

Lettera da un'insegnante della scuola primaria


Premessa: pubblico questa lettera di una collega che ha già provveduto ad inviarla ad altri giornali e che è stata diffusa anche dalla flc di Mantova.
Questa è la triste realtà che la scuola vive!!!
Sicuramente molti insegnanti si riconoscono nelle sofferte, quanto passionali, parole della collega.
Diciamo anche noi la nostra e...uniamoci!!!
Un invito anche ai genitori ad unirsi in questa denuncia, ma non solo:un invito ad unirsi nella battaglia per rivendicare il diritto all'istruzione dei nostri bambini e ragazzi, ma quella con la I maiuscola!
Un personale ringraziamento alla collega che non ha taciuto, che si è esposta anche a nome nostro: non lasciamola sola!
Leila Moreschi

Buongiorno
sono un’insegnante con più di 30 anni di servizio nella scuola primaria statale e presto il mio servizio in un Istituto Comprensivo della provincia di Mantova.
Sono arrabbiata, offesa, indignata per ciò che sta accadendo nella scuola pubblica che con un’operazione chirurgica ad alto livello stanno distruggendo sistematicamente.
Le notizie migliori, come sempre con il nostro Ministero, escono durante l’estate: tagli agli organici di insegnanti, insegnanti di sostegno, personale ATA… e, affiancata ai tagli, la proposta di eliminare la figura dell’insegnante di sostegno, dare meno importanza alle documentazioni (certificazioni/verbali di accertamento) per gli alunni disabili se non addirittura non richiederle più per ottenere i posti di sostegno!!!
Io non so se qualcuno che siede sulle poltrone e sta legiferando o facendo proposte sia mai entrato  in una scuola e si sia degnato di prendere visione della situazione attuale: classi di 26-27 bambini o ragazzi al cui interno ci sono: alunni diversamente abili (anche tre in una classe), alunni con diagnosi di dislessia ,alunni con diagnosi di iperattività, alunni non italiani, alunni in difficoltà di apprendimento, alunni in disagio sociale, familiare, psicologico...
Si ritiene che l’insegnante curricolare “debitamente formato” abbia il dovere, da solo, di provvedere all’inclusione degli alunni diversamente abili!!!!??? In classi di 27 alunni? Con le complessità che le classi ci pongono? E la formazione? Altra vergogna del nostro Ministero! La formazione per gli insegnanti NON è obbligatoria!!! Chi la vuole se la deve pagare di tasca propria! (la maggior parte dei corsi di formazione per gli insegnanti sono a pagamento!!!) E non viene mai riconosciuta come competenza!
Per gli alunni con diversa abilità nella provincia di Mantova non è per nulla rispettato il rapporto uno a due (un insegnante di sostegno ogni due alunni) tanto sbandierato alla televisione e sui giornali di tutta Italia
Nel mio Istituto il prossimo A.S. ci saranno alunni che, frequentando trenta ore di scuola settimanali, usufruiranno di quattro/ cinque ore di sostegno alla settimana!!!
E per gli alunni con gravi patologie non sono più assicurate le 22 ore di sostegno (che comunque devono sempre essere integrate da ore di educatori per la copertura di tutto l’orario scolastico di trenta ore) e le famiglie ancora non lo sanno, lo scopriranno solo a Settembre!
Vergogna! Vergogna! Vergogna!
Non se ne può più e così non si può andare avanti!
Inclusione e non più integrazione è la parola d’ordine! Bene , ma che inclusione è possibile a queste condizioni?
Sono pienamente d’accordo che una sostanziale modifica dell’utilizzo degli insegnanti di sostegno debba essere proposta! Troppi sono infatti gli alunni che da soli con il “loro” insegnante escono dall’aula per fare un programma differenziato! Troppi sono gli insegnanti senza titolo di specializzazione che come precari lavorano nelle nostre scuole!!! E troppi sono gli insegnanti curricolari che non condividono e non vogliono condividere con gli insegnanti di sostegno il progetto scolastico degli alunni diversamente abili... e non solo di quelli!!!
Ma se una riforma deve essere fatta, sia fatta non calpestando i diritti degli alunni più deboli, ma con proposte migliorative di un servizio che comunque in alcuni casi (e ci sono!!!) ha le caratteristiche dell’eccellenza!!!
Genitori e colleghi dobbiamo essere parte integrante di questo cambiamento! Non è possibile e nemmeno accettabile che ci venga sempre calato tutto dall’alto e sempre in modo peggiorativo!!!
Da anni per il mio Istituto ho l’incarico di insegnante Funzione Strumentale per le diverse abilità ed il disagio, referente per i Disturbi Specifici dell’Apprendimento e di un progetto denominato “La scuola che ascolta” coordinato e finanziato dal Piano di Zona (Mantova comune capofila) che prevede l’aiuto degli educatori per alunni con DSA, difficoltà di apprendimento e disturbi di attenzione.
E’ un lavoro pesante, che svolgo insieme a tante colleghe con passione e determinazione sperando che qualcosa cambi in meglio!
Da anni siamo sempre quelle!!! Perché nessuno accetta carichi di lavoro così gravosi e onerosi.
Ora le speranze personalmente le sto perdendo e mi sto chiedendo se abbia un senso dedicare tutte quelle ore, quelle energie e quella passione che in questi anni ho profuso senza guardare il numero di ore, la stanchezza, il carico di tantissime riunioni, il carico emotivo che non ti scrolli di dosso, viste le situazioni in cui sono impegnata e che mi coinvolgono!!! (ed è tutto debitamente documentato da faldoni che scoppiano di carte!!!)!!!
Ah, dimenticavo, tutto questo per poco più di 1500 euro lordi all’anno che ancora mi devono pagare!!! Sì, gli straordinari, noi insegnanti, li prendiamo, a fine anno scolastico, molto tempo dopo che abbiamo svolto il nostro lavoro!!!
E il 12 di Settembre entrerò in classe con i miei piccoli alunni ad insegnare tutto lo scibile :italiano, matematica, scienze, informatica, storia, geografia, educazione alimentare, ambientale, sessuale, stradale e chi più ne ha più ne metta!!!!
Forse nessuno leggerà questa lettera perché l’Estate è stagione di distrazioni e di ferie, ma è bene ricordare che la scuola pubblica non è solo degli insegnanti e degli alunni: è di tutti, interessa a tutti!
La scuola pubblica non può essere usata dallo Stato per fare cassa! Depauperarla, umiliarla, privarla di risorse vuol dire soprattutto depauperare, umiliare e privare di opportunità i nostri futuri cittadini, i nostri figli, il nostro futuro. Fare questo vuol dire provare un profondo disprezzo per i più deboli. E colpire all’interno di questa macchinazione chi è ancora più debole, le persone che hanno più difficoltà, è semplicemente vergognoso e indecente.
Tutto, naturalmente, nel nome del dio denaro.

Grazie per l’attenzione.
Paola G.
(insegnante di scuola primaria)
Mantova