lunedì 22 agosto 2011

PD Festa Scuola Modena 2011



Seconda edizione della Festa Democratica Nazionale della Scuola che si svolgerà dal 25 agosto al 19 settembre a Modena (località Ponte Alto). 


Si terra' a Modena, dal 25 agosto al 19 settembre, nell'area di Ponte Alto, la Festa nazionale del Pd dedicata alla scuola. Una scelta, ha spiegato la responsabile nazionale scuola del Pd Francesca Puglisi, motivata dal fatto che in questa citta' e piu' in generale in Emilia Romagna sono state fatte nel tempo scelte lungimiranti a difesa del'istituzione scuola.


"Abbiamo scelto Modena - spiega Francesca Puglisi, responsabile nazionale scuola del Pd - perche' e' in questa citta' e in questa regione che amministratori locali lungimiranti hanno deciso da sempre che l'investimento in istruzione, anche in tempi di crisi economica, e' un fattore strategico per la crescita sociale e fattore di sviluppo dell'intera comunita'".
Durante la presentazione della festa hanno assicurato la loro presenza i massimi dirigenti nazionali del PD.


Scarica qui il PDF con il programma della festa in cui puoi trovare una serie di seminari di approfondimento su i punti programmatici per una scuola pubblica "di qualità" che rimetteremo al centro del nostro Progetto per l'Italia.
(il programma completo della Festa è online su www.partitodemocratico.it/scuola).

La scuola che vogliamo

Sintesi della Proposta approvata dall'Assemblea nazionale Varese 2010

Nuovo piano straordinario per un’educazione di qualità da 0 a 6 anni
Trasformare l’asilo nido da servizio a domanda individuale a diritto educativo di
ogni bambina e bambino. Assicurare a tutti i bambini un posto nella scuola
dell’infanzia.
Dare certezza di funzionamento alle scuole
Ogni scuola deve poter contare su un triennio certo di programmazione.
Né organico di diritto, né di fatto, ma solo quello che serve a dare continuità
all’insegnamento: assegnare un organico funzionale che includa, anche per reti
di scuole, personale stabile per le supplenze brevi e professionalità
specializzate a supporto dei ragazzi con bisogni speciali (autismo, dislessia,
discalculia).
Questo sistema comporta molti vantaggi a parità di spesa: il superamento del
precariato scolastico; la programmazione certa dei fabbisogni di insegnanti e
conseguente piano di reclutamento; la piena autonomia delle scuole
nell’organizzazione della didattica per raggiungere l’obiettivo del successo
scolastico dei ragazze e delle ragazzi.
Scuola primaria
Vogliamo l’estensione a tutto il Paese del tempo pieno e del modulo a 30 ore
con le compresenze.
È dimostrato che questo modello garantisce più alti livelli di apprendimento.
Definitiva attuazione del Titolo V
Gli uffici scolastici regionali trasferiti dal ministero alle Regioni, alle quali spetta
definire il dimensionamento e il numero delle autonomie scolastiche, la
distribuzione nel territorio delle scuole, le specializzazioni nella scuola
superiore.
Passare dai livelli essenziali delle prestazioni (Lep) ai livelli essenziali degli
apprendimenti e delle competenze (Leac) per garantire l’unitarietà
dell’ordinamento dell’istruzione: un ragioniere di Torino deve avere le stesse
competenze di uno di Trapani, competenze utili a raggiungere gli obiettivi di
Lisbona e gli standard internazionali.
Formare e reclutare gli insegnanti di domani
Serve una terapia d’urgenza per il precariato, immettendo in ruolo a tempo
indeterminato i posti che ora sono coperti con incarichi annuali e quindi già
considerati nella spesa.
Il personale scolastico deve restare in servizio per non meno di 3 anni nella
stessa scuola per garantire la continuità didattica.
No alla chiamata diretta. Introdurre la formazione in servizio obbligatoria e
certificata.
Lotta alla dispersione
Il tasso più alto di dispersione scolastica si ha tra gli 11 ei 16 anni. Servono
quindi dei raccordi tra medie e biennio delle superiori che vogliamo unitario per
aiutare i ragazzi a fare scelte più consapevoli.
Obbligo di istruzione a 16 anni.
Realizzare in tutta Italia le anagrafi regionali degli studenti (a oggi ne abbiamo
11 su 20 Regioni).
Investire sull’istruzione tecnica e professionale di qualità
Armonizzare il sistema dell’istruzione, di competenza dello Stato con quello
della formazione professionale, di competenza delle Regioni.
Il divario territoriale è una delle criticità più rilevanti, da affrontare con
1) fissazione dei Livelli essenziali di apprendimento e competenze
2) la legge sull’apprendimento permanente
3) il riconoscimento, la validazione, la certificazione pubblica dei crediti e delle
competenze e l’accreditamento delle strutture formative
Piano straordinario per l’edilizia scolastica
Due scuole su tre non sono a norma di legge.
In Italia solo il 46 % delle scuole ha il certificato di agibilità statica, contro il 98
% della Germania, il 93 % della Francia e il 92 % dell'Inghilterra.
Le risorse stanziate, anche dall’ultimo governo di centro sinistra, spesso non
possono essere spese dagli enti locali per i vincoli imposti dal patto di stabilità
interno. Chiediamo per questo che dal patto vengano escluse le spese per
l’edilizia scolastica

scuole aperte tutto il giorno, tutto l’anno e per tutta la vita.
Scuola come luogo fondante di comunità, dove oltre ai necessari insegnamenti curricolari ci si può fermare il pomeriggio per studiare, fare sport, suonare, recitare, imparare le lingue. Dove diventa un valore anche l’apprendimento non formale e informale. Ristrutturare i luoghi e i tempi della scuola, oggi fissati rigidamente.


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